Le pulci sono insetti ematofagi obbligati che parassitano comunemente i nostri cani e gatti. Hanno un corpo compresso latero-lateralmente di colore dal marrone chiaro al nero e misurano 1-6 mm di lunghezza.

Il ciclo biologico prevede gli stadi di uovo, larva, pupa, adulto, ma solo le pulci adulte sono parassiti e sono parassiti permanenti in quanto non si allontanano mai volontariamente dall’ospite.

Non esiste quindi possibilità che una pulce adulta si trasferisca da un animale all’altro.

Lo stadio adulto infatti rappresenta soltanto il 5% dell’intero ciclo biologico, mentre il rimanente 95% è rappresentato dagli stadi immaturi che si ritrovano in ambiente.

La femmina di pulce, 1-2 giorni dopo l’accoppiamento (che avviene sull’animale ospite) e dopo il pasto di sangue (indispensabile per la maturazione ovarica), inizia a deporre 40-50 uova al giorno per un totale di circa 2000 uova nell’arco della sua vita.

Le uova non aderiscono al mantello dell’animale ospite ma cadono sulle superfici dove l’animale si riposa, frammiste alle feci della pulce stessa ed ai detriti cutanei di cane e gatto.

Dopo circa 2 giorni dalle uova fuoriescono le larve che si approfondano nelle fessure del pavimento, nelle superfici della cuccia dell’animale o tra le fibre di tappeti, cuscini o divani.
Le larve si nutrono dei detriti cutanei e delle feci eliminate dalle pulci adulte e si trasformano quindi in pupa, circondate da un bozzolo molto resistente dal quale possono uscire, dopo un periodo che varia da 2 settimane fino a 5 mesi, per infestare cani e gatti.

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Il grafico mostra la percentuale di pulci adulti presenti su cane o gatto rispetto agli altri stadi presenti nell’ambiente.

Il rischio di infestazione per un animale privo di pulci sussiste se entra in ambienti infestati, indipendentemente dalla presenza di altri animali parassitati, in quanto la fonte d’infestazione è rappresentata esclusivamente dai giovani parassiti adulti appena fuoriusciti dal bozzolo e non da altri animali con pulicosi.

Temperatura e umidità ambientali elevate e costanti sono di fondamentale importanza per lo sviluppo di tutti gli stadi biologici delle pulci. Condizioni ideali per il loro sviluppo sono infatti quelli degli ambienti domestici. Proprio per questo motivo si possono ritrovare sugli animali in tutti i mesi dell’anno.

In ambiente esterno le pulci non trovano condizioni ideali per il ciclo biologico, soprattutto nel caso di aree esposte alla luce solare come ad esempio, giardini o prati.

Le pulci dei cani e dei gatti possono talvolta pungere l’uomo solo quando l’infestazione ambientale è molto elevata o quando gli animali, per una qualunque ragione, hanno abbandonato il contesto abitativo. Infatti, è difficile che le pulci preferiscano parassitare gli esseri umani in presenza di cani e gatti.

Benché la quantità di sangue che le pulci assumono appaia modesta, l’alimentazione continua e ripetuta può essere causa di perdita di sangue e di quadri anemici gravi, particolarmente negli animali giovani e di piccola taglia.

I quadri clinici più frequenti, tuttavia, sono dermatologici, causati dall’infestazione in sé o dalla dermatite allergica da pulci (sensibilizzazione causata da un antigene contenuto nella loro saliva) e sono caratterizzati da prurito e mordicchiamento, nel cane, leccamento eccessivo nel gatto. Lieve nel primo caso, molto intenso nel secondo.

Il prurito si manifesta principalmente nelle regioni del ventre, del collo e della regione caudale.

Nell’uomo, la puntura delle pulci, in particolare di quelle giavani che sono particolarmente aggressive, causa lesioni soprattutto agli arti inferiori in corrispondenza delle caviglie e dei polpacci. Le lesioni consistono in puntini rossi e pruriginosi, raggruppati tipicamente in sequenza lineare, corrispondente alla traccia lasciata dalla pulce durante la sua attività di puntura alla ricerca di un vaso sanguigno.

Negli animali la diagnosi si ottiene facilmente tramite l’identificazione visiva diretta degli insetti o delle loro feci che presentano l’aspetto di polvere di carbone.
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Feci di pulce sul pelo di un gatto a forte ingrandimento.
All’apparenza appaiono come polvere di carbone che a contatto con un foglio di carta inumidito formano un alone rossastro essendo costituite da sangue digerito.

I prodotti efficaci per la terapia ed il controllo della pulicosi sono numerosi e disponibili in diverse formulazioni, come spot on, spray, collari e orali. Alcuni di essi si distribuiscono solo sulla cute e agiscono per contatto, altri vengono assorbiti ed esercitano azione sistemica durante l’assunzione del sangue da parte della pulce.

La maggior parte delle formulazioni disponibili può essere usata sia per il trattamento di infestazioni già presenti sugli animali, sia per prevenire la pulicosi in cani e gatti sani.

La loro somministrazione deve essere però costante poiché implica non solo un trattamento efficace sull’animale ma, deve contribuire in pochi mesi, alla bonifica della carica ambientale.

E’ anche importante eseguire pulizie approfondite degli ambienti domestici in cui circolano gli animali e dei loro luoghi di riposo (cucce, divani ecc.).

È utile sia l’impiego costante dell’aspirapolvere, per rimuovere feci, uova e larve, sia il lavaggio di tutte le superfici ambientali, prestando particolare attenzione alle crepe e alle fessure presenti sul pavimento.

La semplice, quotidiana, esposizione di cucce, tappeti e tappetini, copridivani, alla luce diretta del sole (in estate) o al freddo (in inverno), per qualche ora, è in grado di ridurre notevolmente la carica parassitaria ambientale.

Solo in caso di gravissima contaminazione dell’ambiente domestico è indicato usare insetticidi in formulazione spray o nebulizzatori ambientali.
“DVM, Specialista in Clinica dei Piccoli Animali, Diplomato EVPC, EBVS® – European Veterinary Specialist in Parasitology”.